L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA E GLI ALIMENTI APROTEICI

L’Insufficienza Renale Cronica (IRC) è una sindrome caratterizzata da una riduzione progressiva delle funzioni dei reni.
I reni sono due organi a forma di fagiolo, ciascuno della dimensione di un pugno, posti lateralmente alla colonna vertebrale nella regione lombare, uno a sinistra ed uno a destra.

Le funzioni svolte dai reni sono molteplici:
  • eliminazione, mediante filtraggio, di sottoprodotti metabolici, come creatina, acidi urici, urea. Tutte queste sostanze, se non debitamente espulse tramite le urine, risultano tossiche per il nostro organismo;
  • regolazione del ph del sangue e quindi giusto equilibrio degli acidi;
  • regolazione dell’equilibrio idrico del corpo e di alcuni composti inorganici (calcio, sodio, potassio, magnesio, fosforo e cloro);
  • secrezione dei seguenti ormoni: renina (utile alla normalizzazione della pressione arteriosa); eritropoietina (stimola il midollo osseo alla produzione di globuli rossi); vitamina D (regola il metabolismo del calcio e delle ossa).


L’insufficienza renale cronica determina il deterioramento di tutte e quattro queste funzionalità.
Naturalmente il processo non è immediato, ma comunque lento e costante e progredisce fino al punto in cui è necessario un trattamento sostitutivo della funzionalità renale.
Vengono comunemente individuati 5 stadi di avanzamento della malattia, sulla base della velocità di filtrazione glomerulare (VFG), ovvero la velocità con cui si forma il filtrato renale (misurata partendo dalla concentrazione di creatina nel siero ematico).
I cinque stadi possono essere raffigurati utilizzando un orologio con le lancette che procedono in senso antiorario.

Allo stadio 5, si ha quindi la necessità di sostituire il rene malato con un nuovo rene (attraverso il trapianto) oppure facendo ricorso alla dialisi che utilizza un macchinario, chiamato rene artificiale, in grado di pulire il sangue dalle sostanze di scarto.
L'Insufficienza Renale Cronica, va distinta dall’Insufficienza Renale Acuta, caratterizzata da un rapido e improvviso deterioramento della funzione renale. In questo caso, se si riesce ad eliminare la causa e con l’aiuto di opportune terapie mediche, si ha la ripresa funzionale del rene quasi sempre in un massimo di 15-20 giorni (raramente occorre più tempo).

I SINTOMI
I sintomi della IRC, soprattutto nella fase iniziale, sono praticamente assenti e, pertanto, essa può essere diagnosticata solo tramite analisi del sangue e biopsia renale.
La sintomatologia però si fa sempre più marcata man mano che la malattia progredisce e le funzioni del rene decadono.



Segni premonitori possono essere:
  • il frequente bisogno di urinare (soprattutto durante le ore notturne)
  • astenia e stanchezza immotivate
  • perdita momentanea delle capacità intellettive e sensoriali
  • problemi ad olfatto e gusto

Con l’avanzare della malattia, nei casi più gravi, si potrebbero manifestare anche:
  • sintomi neuromuscolari
  • problematiche sulla pressione arteriosa
  • alterazioni del sistema osseo


LE CAUSE
L’Insufficienza Renale Cronica è causata da altre malattie, quali:
  • il diabete, che danneggia sia le funzionalità dei reni che dei vasi sanguigni;
  • l’ipertensione
  • l’infiammazione del tratto dell’apparato urinario di collegamento al rene (polinefrite);
  • rene policistico (malattia ereditaria che comporta la formazione di cisti nell’organo)
  • l’ostruzione delle vie urinarie
  • l’infiammazione dei glomeruli renali (parte del rene)

CURA E TERAPIA
La principale terapia è, ove possibile, la rimozione della causa che, anche se non arresta la malattia, la rallenta comunque notevolmente.
La prima “terapia” è poi la dieta, che deve essere a basso tenore di proteine. Può essere prevista inoltre una terapia medica per tenere sotto controllo i sintomi; solo nei casi più gravi, la dialisi o il trapianto dell’organo.

Per la dieta vengono utilizzati degli alimenti ipoproteici che sono a basso contenuto di proteine e di sali minerali, entrambi elementi dannosi per il malato di IRC.
Anche se tutte le proteine alimentari debbono essere ridotte quando si segue una dieta ipoproteica, l’uso di prodotti aproteici permette di sostituire i prodotti a base di cereali che sono ricchi di proteine non nobili (non indispensabili per il nostro organismo), consentendo di mantenere il consumo di alimenti contenenti proteine nobili (uova, carne, pesce, latte e derivati).
Oggi è disponibile un’ampia gamma di prodotti aproteici (pasta, pane e sostituti, farina, biscotti, merendine, soft drink, dessert) che possono essere acquistati in farmacia.
Con questi prodotti è possibile preparare ricette gustose, conservando le proprie abitudini alimentari e il gusto della buona tavola.
QUALI SONO LE MODALITA’ DI EROGAZIONE DEGLI ALIMENTI APROTEICI
I prodotti aproteici per IRC sono prescrivibili solo ai pazienti allo stadio 4 e 5 (filtrato glomerulare inferiore a 30ml/minuto), secondo il seguente tetto di spesa massimo mensile:
  • € 120,00 per le persone adulte;
  • € 120,00 per le persone di età inferiore ai 12 anni;
  • € 160,00 per le persone di età inferiore ai 12 anni, che hanno bisogno di assumere latte ipoproteico.

Il paziente si dovrà recare dallo specialista nefrologo che, una volta attestata l’insufficienza renale cronica di stadio 4 o 5 (filtrato glomerulare inferiore a 30ml/minuto), prescriverà una dieta utilizzando la “Scheda regionale per la prescrizione di alimenti aproteici”. Con questa il paziente si recherà presso la propria ASL di residenza al fine del caricamento della stessa scheda all’interno del sistema WEB CARE e per l’attribuzione del codice identificativo.

Il medico curante, deve prescrivere gli alimenti aproteici utilizzando la ricetta SSN (modulo regionale ricetta rosa di validità 30 gg escluso quello di emissione). Il medico all'atto della prescrizione si può limitare ad indicare il numero di autorizzazione (comunque l'indicazione di questo non è obbligatorio) fornito dal sistema WEB CARE e il tetto massimo di spesa mensile autorizzato. Può anche indicare la dieta come riportata nella Scheda Regionale, ma l'indicazione di questa si ritiene non obbligatoria. Infatti il tetto di spesa autorizzato potrebbe non essere sufficiente a garantire tutti i quantitativi degli alimenti indicati nella dieta stessa. E' dunque più corretto considerare la ricetta come buono di spesa.

La farmacia erogherà i prodotti aproteici rispetto al fabbisogno prescritto, imputando la spesa a carico della Regione entro il tetto autorizzato e a carico del paziente quella eventualmente eccedente.

Fonte: farmacoecura.it e corriere.it