CHE COS'È IL DIABETE

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue, che l'organismo non è in grado di riportare alla normalità; in sostanza, non vengono gestiti correttamente i carboidrati assunti (zuccheri, pasta, pane).
Questa condizione può dipendere da una ridotta produzione di insulina, l’ormone secreto dal pancreas per utilizzare gli zuccheri e gli altri componenti del cibo e trasformarli in energia, oppure dalla ridotta capacità dell'organismo di utilizzare l'insulina. Livelli elevati di glucosio nel sangue, se non corretti con una cura adeguata, possono nel tempo favorire la comparsa delle complicanze croniche della malattia, come danni a reni, retina, nervi periferici e sistema cardiovascolare (cuore e arterie).
È possibile convivere con il diabete e prevenire attivamente le complicanze, ma è fondamentale conoscere che cosa, nella vita di ogni giorno, causa un aumento o una diminuzione della glicemia in modo da mantenerla il più possibile vicino ai livelli normali fin dall’esordio della malattia e per tutta la vita.
In altri termini, una buona conoscenza ed una gestione attiva da parte del paziente della malattia sono gli elementi indispensabili per un’adeguata cura del diabete. Esistono alcuni tipi principali di diabete:
- il diabete di tipo 2 è la forma più frequente di diabete, con milioni di casi in Italia. Si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso od obese. La sua evoluzione è lenta: la persona perde progressivamente la capacità di controllare l'equilibrio della sua glicemia. Spesso l’esordio è privo di sintomi oppure sono presenti, in modo più lieve, sintomi simili a quelli del diabete tipo 1. È comunemente noto come 'diabete dell'anziano' o 'diabete alimentare'. Si cura principalmente con una dieta adeguata, un buon esercizio fisico, farmaci orali e solo in una minoranza dei casi con l’insulina.
- il diabete di tipo 1 è una condizione molto diversa. Si manifesta soprattutto prima dei 40 anni in modo spesso improvviso e con sintomi sempre palesi (dimagrimento, aumento della diuresi cioè della quantità di urina prodotta, sete eccessiva, disidratazione…). Nel diabete di tipo 1 una reazione immunologica distrugge le cellule beta del pancreas che producono l'insulina. Il diabete tipo 1 si deve quindi curare con l’insulina, abitualmente con più somministrazioni nella giornata per riprodurre la secrezione fisiologica di questo ormone nel digiuno ed in risposta ai pasti.
- il diabete gestazionale è una forma temporanea di diabete presente nel 6-10% delle gravidanze. A partire dal secondo trimestre di gestazione la madre non riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Questo tipo di diabete scompare di regola dopo il parto, ma costituisce una condizione di rischio per la successiva comparsa di diabete tipo 2. Esistono poi altre forme di diabete per così dire 'intermedie' fra il tipo 1 e il tipo 2 come il LADA (diabete autoimmune dell’adulto), che insorge nella seconda parte della vita come il diabete di tipo 2, ma evolve presto verso la completa dipendenza dalla somministrazione d’insulina (insulinodipendenza) come avviene nel diabete di tipo 1, o particolari forme di diabete determinate geneticamente e presenti in più membri di una stessa famiglia. Infine Il diabete può essere secondario, cioè causato da un'altra malattia del pancreas o di altri organi, o da una terapia (la più frequente è quella con i farmaci cortisonici).


QUANTO È DIFFUSO IL DIABETE
Il diabete è una malattia molto comune ed in continua crescita e, in Italia, arriva a contare oltre 3 milioni di diagnosi.
Ragionando a livello mondiale e restringendo il campo al diabete di tipo 2, possiamo notare una crescita vertiginosa di casi di diabete: nel 2010 questa malattia affliggeva 285 milioni di persone. Oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nell’anno 2030 nel mondo ci saranno 438 milioni di malati di diabete.
Questi dati fanno capire la necessità delle campagne di sensibilizzazione, nonché il trend negativo dovuto soprattutto ai cambiamenti negli stili di vita e, quindi, l’importanza che l’impatto sociale ha anche sulla nostra salute.
L’incremento dell’introito calorico, la maggior disponibilità di cereali raffinati e la riduzione dell’attività fisica hanno avuto, infatti, riflessi negativi in vaste aree del nostro pianeta. Anche in Italia l’allungamento della vita media e le modifiche delle abitudini di vita (sedentarietà, obesità) sono in larga parte responsabili dell’aumento nella prevalenza di diabete tipo 2. Chiunque può essere colpito dal diabete, anche se la probabilità di sviluppare questa malattia è maggiore se si ha una relazione di parentela in primo grado (genitori, figli, fratelli) con una persona diabetica e, per il diabete di tipo 2, se si è obesi, ipertesi o si hanno valori elevati di grassi nel sangue (trigliceridi, colesterolo).


È POSSIBILE PREVENIRE IL DIABETE?
Prevenire il diabete di tipo 2 è possibile e, puntando a questo obiettivo, si riduce drasticamente anche il rischio di sviluppare ipertensione, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e altri fattori di rischio per l’apparato cardiovascolare.

I pilastri della prevenzione sono il movimento fisico, anche solo camminare mezz’ora al giorno a passo svelto, e l’alimentazione corretta: tornare ai cibi genuini, senza eccedere con cibi preconfezionati o di origine non nota; consumare nelle giuste proporzioni, ben definite in numerose linee guida internazionali, tutti gli alimenti: verdure, ortaggi, frutta, pasta, pane, pesce, carne, formaggi; controllare le quantità per correggere o prevenire il sovrappeso.

Il diabete di tipo 1 invece al momento non si può prevenire. Prima di tutto perché le persone “a rischio” di svilupparlo (figli e soprattutto fratelli di persone con diabete di tipo 1) rappresentano solo una minoranza dei casi: nel 95% dei casi il diabete di tipo 1 appare in famiglie dove non ci sono stati casi simili. In secondo luogo, purtroppo, anche tra le persone a rischio finora nessuna strategia preventiva si è dimostrata abbastanza efficace da poter essere consigliata nella pratica. Sono tuttavia in corso importanti sperimentazioni internazionali, cui partecipano anche numerosi ricercatori italiani, volte a saggiare l’efficacia di diversi interventi preventivi.

LA TERAPIA DEL DIABETE
Le basi della terapia del diabete sono il corretto stile di vita e l’alimentazione adeguata, personalizzati a seconda del tipo di diabete, dell’età, del grado di sovrappeso e delle esigenze individuali quotidiane.

Il diabete tipo 1 si cura con l’insulina in somministrazioni multiple nella giornata, mentre per il diabete tipo 2 esistono numerosi farmaci, scelti sulla base delle caratteristiche e delle esigenze del singolo paziente. In taluni casi l’insulina può essere una scelta terapeutica anche per il diabete tipo 2.
E’ importante effettuare controlli regolari, anche semplicemente mediante analisi del sangue di routine.
Il medico generico può essere sicuramente un valido primo interlocutore e vi potrà assistere e consigliare nella fase iniziale.
Successivamente è tuttavia importante affidarsi ad un diabetologo (di solito uno specialista in endocrinologia), il quale potrà assicurare una presa in carico completa.
Egli, sempre informato sulle scoperte più recenti, è colui il quale potrà far beneficiare il paziente delle novità in materia di autocontrollo glicemico, di kit per la somministrazione di insulina o di nuovi farmaci. Tutti i diabetici devono almeno sottoporsi ad una visita annuale, mentre gli incontri saranno più frequenti in caso di insulinoterapia.

Nel caso in cui la gravità della patologia lo richiedesse, una volta preso in carico il paziente, lo specialista si occupa di inserirlo nella banca dati della Regione Lazio (Piattaforma Web Care), al fine di consentirgli di ritirare in farmacia, secondo il piano terapeutico programmato, tutti i prodotti di cui necessita: presidi per diabetici, striscette, lancette, aghi, un apparecchio glucometro (per l’automisurazione del valore della glicemia nel sangue), una penna pungidito ed, eventualmente, una penna per la autosomministrazione dell’insulina.
Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce ai pazienti diabetici la gratuità di tali erogazioni, purchè entro i limiti indicati dal medico curante.

Infine, forse non tutti sanno che, anche in farmacia, è possibile svolgere il test dell’automisurazione, assistiti dal proprio farmacista di fiducia, mediante il prelievo di una piccola goccia di sangue dal dito.

Fonte: farmacoecura.it e corriere.it